lunedì 16 aprile 2018

Lucca e San Martino

lunedì 16 aprile 2018 - Sensi e Sensazioni

Secondo la tradizione, il primitivo tempio fu fondato dal Vescovo Frediano nel VI secolo, poi Papa Alessandro II ampliò la chiesa in forma basilicale a cinque navate nel 1070. L’aspetto odierno fu dato soprattutto nei secoli XIV e XV. L’impianto è a croce latina con tre navate e transetto.

Segnata dagli influssi del romanico pisano, la facciata è asimmetrica per il preesistente campanile alto circa 60 metri e con merli ghibellini. Le decorazioni dei pilastri sono opera di Guidetto da Como.






All’interno, nella navata si trova il tempietto ottagonale di Matteo Civitali del 1484 che ospita il Volto Santo di Lucca, crocifisso tunicato venerato sin dal Medioevo, simbolo della città e impresso sulle monete della Zecca lucchese.




L’affresco con la Trinità nel catino absidale è opera dei lucchesi Giovanni Coli e Filippo Gherardi (1678-81).


A destra dopo l’entrata, l’Ultima cena di Jacopo Robusti, detto il Tintoretto (1592.1594). 
La figura femminile che in primo piano sta allattando il proprio bambino riveste un significato simbolico, stabilendo una analogia tra il nutrimento materiale e quello spirituale.



Nella sacrestia, si può ammirare Il monumento funebre a Ilaria del Carretto, opera scultorea di Jacopo della Quercia, risalente al 1406-1408, commissionata da Paolo Guinigi per la moglie. Il sarcofago è in marmo ed è considerato tra i migliori esempi di scultura funeraria italiana, in equilibrio tra Gotico e Rinascimento (1407).



Da ammirare anche La Madonna in trono col Bambino e santi, dipinto a tempera su tavola di quercia (170x160 cm) di Domenico Ghirlandaio, databile al 1479 circa.



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