giovedì 19 aprile 2018

I cavalieri del Tau e la leggenda di Kampehl

giovedì 19 aprile 2018 - Sensi e Sensazioni

In quel tempo, ad Altopascio, lungo la via Francesca Romea, una delle più importanti vie di pellegrinaggio medievali, che da Roma conduceva in Francia e proseguiva poi fino in Inghilterra, sorse lo Spedale (1084), con lo scopo di fornire assistenza ai pellegrini e di provvedere alla manutenzione della via stessa. 

In seguito divenne così importante che, per adempiere le funzioni a cui era preposto, venne fondato l’Ordine dei Cavalieri del Tau, probabilmente il più antico ordine religioso cavalleresco, che poi si diffuse in tutta Europa, frati particolarmente devoti a San Giacomo de Compostella. 



La croce taumata, di origini remote, a rappresentare la lettera iniziale della parola Cristo e col significato di perfezione, in quanto lettera finale dell’alfabeto ebraico, compare anche in altri luoghi di pellegrinaggio, come simbolo dei taumaturghi e, nel Libro di Ezechiele, come simbolo di salvezza. 

I Cavalieri del Tau si espansero per l’Italia e, grazie al re Filippo Augusto, approdarono in Francia, e quindi in Spagna, Germania e Inghilterra. Nel 1180 una casa ospitaliera venne fondata a Parigi, dove rimase attiva fino al 1567; sullo stesso luogo ancora oggi vi è la chiesa di Saint-Jacques-du-Haut-Pas.

I frati del Tau, seguirono all’inizio la regola di Sant’Agostino; nel 1239 vennero assimilati alla regola di San Giovanni di Gerusalemme, con bolla di papa Gregorio IX.

Nel 1459 Pio II sciolse l’Ordine che però sopravvisse fino al 1588, quando confluì nell’Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano per opera di Cosimo I de’ Medici. 

Il cavaliere di Kampehl
Fra le leggende intorno ai Cavalieri del Tau, da sempre ammantati di fascino misterioso, vi è quella di Christian Friedrich von Kahlbutz (Kampehl, 1651-1702), cavaliere brandeburghese, ricordato ad Altopascio come Christian Jacopo Kalbutz, accusato da una fanciulla dell’assassinio del suo innamorato. Egli avrebbe allora pronunciato la frase: "In nome del Tau, di cui sono leale cavaliere, io chiedo, per prova della mia innocenza, che dopo morto il mio corpo non abbia a decomporsi".
A quel punto la campana cominciò a suonare da sola, e dopo tre giorni il cavaliere fu condannato a suicidarsi con l’arsenico. Tuttavia, come egli aveva predetto, il suo corpo non si decompose, e questo venne considerato prova della sua innocenza (o secondo altri invece, è la punizione per la sua colpevolezza).


Attualmente la sua salma, perfettamente conservata, si trova a Kampehl, presso Neustadt (Germania). Alto m 1,70, può essere osservato nella sua bara con il coperchio di cristallo. Il motivo della sua mummificazione è ancora misterioso.

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