venerdì 8 settembre 2017

Pregiudizio ed Epochè

venerdì 8 settembre 2017 - Come la penso

Il pregiudizio, il giudizio cioè senza alcuna ragione oggettiva, al quale accordiamo piena convinzione di validità, porta a trarre conclusioni o a formulare giudizi in assenza di sufficienti informazioni.

L’ha dimostrato l'artista bulgaro Yanko Tsvetkov col suo libro "L'Atlante dei pregiudizi", una guida geografica, storica e satirica alla scoperta degli stereotipi nei quali ci rifugiamo nel momento in cui ci dobbiamo confrontare con chi non è uguale a noi. 

Che sia per provenienza, per gusti sessuali o per cultura poco importa: la cosa più facile di fronte alla diversità è confinarla in un modello che ci rassicuri, disprezzandola. 

Come vediamo gli altri, ma soprattutto come vedono noi gli altri? Possiamo rispondere a queste domande sorridendo, in un crescendo di ironia e banalità che dovrebbe portarci, piano piano, a eliminare i nostri stessi pregiudizi nei confronti degli altri.

E fin che si tratta di satira e scherzo basterà munirsi di una bella dose di autoironia, ma quando i pregiudizi toccano diritti sacrosanti delle persone, sarà necessario una “full immersion” nell’umiltà e nell’amore verso il prossimo. 





Epochè (o sospensione del giudizio) è un processo cognitivo, nonché uno stato della mente, particolarmente implicato nella formazione di giudizi etici e morali.
La sospensione del giudizio impone di astenersi dal giudizio fino al raggiungimento della necessaria quantità di informazione.
E’ un principio metodologico basilare che tende a incoraggiare la sospensione del giudizio in merito a un'ipotesi, prima che la stessa sia stata opportunamente formulata, testata e verificata.

Nei contesti sociopolitici la sospensione del giudizio è un punto fondamentale dello sviluppo civile delle società; è il rimedio al fanatismo, permettendo di risolvere, e più spesso di evitare, i conflitti dovuti all'incomprensione reciproca. 

Al tempo di internet, quando le informazioni viaggiano più veloci dei pensieri, è facile che il concetto di straniero, come incarnazione del male, antico come la storia dell'uomo e della superstizione, sia manipolato e fatto credere ai tanti, prima che i fatti vengano verificati.

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