giovedì 30 giugno 2016

Da Markina a Gernika

giovedì 30 giugno 2016 - Il mio Cammino

Al mattino, dopo la solita prestigiosa prima colazione, che ci vede impegnati sino alle 9:30, usciamo, si fa per dire subito, da Markina per incamminarci in stretti passaggi verso i boschi e le valli in fior.






Il cammino nel verde sottobosco è piacevole e ci ritroviamo a Bolibar, ma il primo monumento incontrato, non ce ne voglia l’autore, ci ispira un’incessante voglia di un po’ di stretching per i nostri massacrati arti. 
Le tre stèle che compongono l’opera di Mikel Lertxundi, vengono interpretate come: 
Stone = Basis = Town, 
Iron = Action = Work,
Wood = Result = Fruit.



Bolibar è la terra di origine di Simòn Bolìvar, che guidò nei primi decenni del 1800 la liberazione di Venezuela, Perù, Colombia, Ecuador, Panama e Bolivia.







Ma riprendiamo il cammino perchè le ore passano e la meta è ancora lontana. Incontriamo un cane che, non essendo randagio, ci conferma che dovremmo essere in vicinanza di persone o case e infatti, svoltato l’angolo, ci si presenta qualcosa di veramente interessante.

E’ la colleggiata di Zenarruza, un luogo suggestivo, da dedicarci un po’ di tempo.
Il complesso monastico comprende una chiesa del XV secolo in stile gotico rinascimentale (dove spicca la pala dell’altare maggiore in stile plateresco), un bellissimo chiostro della metà del XVI secolo e diversi spazi destinati alla clausura e alla vita della comunità, tra cui la casa dell’abate e quella dei coloni, il refettorio e l’antica foresteria-ospedale. E’ tutt’oggi un monastero cistercense, del ramo conosciuto come “trappista”.


















Con grande dispiacere (mio), lasciamo questo luogo incantato per intraprendere la lunga marcia e subito, o quasi, eccoci a Munitibar, che ci accoglie con una bella chiesa basca con grande porticato, intravvediamo il campo da gioco della pelota basca, e le scritte di indipendenza basca e di distanza da diverse destinazioni, compreso Chiaravalle. Ma ciò che ci colpisce veramente è l’accoglienza e il pranzo riservatoci in un’osteria di tempi e prezzi passati.















Dopo il lauto e delizioso pasto, eccoci ancora sul percorso. Abbiamo sentito parlare di case-torri su tutto il percorso e quindi è arrivato il momento di visitarne una! 








Arriviamo in vetta alla salita e ci si presenta la interessante chiesa di San Tommaso e poi siamo quasi alle porte di Guernica.













Questa quarta tappa del cammino si è dimostrata molto interessante e difficile da dimenticare. 

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