sabato 20 settembre 2014

Romy Schneider, la principessa triste

sabato 20 settembre 2014 - Sensi e Sensazioni

Basta aver incontrato un manifesto sui muri di Utrecht, per ricordarti in un flash back una delle attrici che hanno lasciato una scintilla mai sopita nella fantasia di quelli di una certa età, come me.



Era il 1982 quando scomparve, all’età di 44 anni, in un modo triste, lasciando nel cinema un vuoto incolmabile.
Chi non ricorda la trilogia di film che le imposero la celebrità, tanto da farla ricordare come “Sissi”.
Ma tutti coloro che si innamorarono del più bel volto dello schermo, non possono non richiamare alla mente quella luminosa bellezza al fianco di Alain Delon nel ‘68 ne “La piscina” e basta solo la scena ai bordi dell’acqua, per farne un mito. Venne poi consacrata in altre pellicole importanti: “La Califfa” (1970) di Alberto Bevilacqua, “Ludwig” (1973) di Luchino Visconti, dove fu una ben diversa Elisabetta di Baviera, e “La morte in diretta” (1979) di Bertrand Tavernier, distinguendosi per il temperamento drammatico.







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