sabato 29 giugno 2019

da Sanzeno a Madonna di Senale

sabato 29 giugno 20198 - Il mio cammino

E’ la tappa n.1 del Cammino Jacopeo d’Anaunia, sulla carta 25,6 chilometri, ma, alla fine risulteranno poi 33,5. Un percorso lungo, con un grande dislivello da superare, ma ricco di storia e di cultura.

Siamo nell’alta Val di Non e si parte dalla basilica dei SS. Martiri Anauniesi, uno dei luoghi più importanti sotto l’aspetto storico-religioso della Valle di Non. Qui, il 29 maggio del 397 d.C. vennero martirizzati Sisino, Martirio e Alessandro, tre missionari originari della Cappadocia, inviati dal vescovo di Trento a evangelizzare gli abitanti della valle. La basilica in stile gotico rinascimentale fu completata nel 1542 e contiene i resti dei martiri, raccolti in un’urna marmorea, in una cappella a lato dell’altare.









Dopo aver superato il museo Retico, si percorre un fantastico camminamento ricavato a strapiombo sul Rio San Romedio e con un sentiero ripido si arriva oltre i 900 metri di Salter, frazione di Romeno, sull’altipiano dell’Alta Anaunia.

















Alla chiesa di Salter, imboccando la ciclabile, siamo al ponte sospeso, dove un’aiuola di Ribes rosso ci vede all’assalto dei suoi frutti.





Ancora pochi chilometri e siamo alla chiesetta di San Bartolomeo che ospita uno dei più importanti cicli di pittura romanica. Tre absidi con, nella centrale, il Cristo Pantocratico circondato da angeli.






Ed eccoci a Romeno, punto d’incontro di tre importanti percorsi: verso passo Palade, verso la Mendola e dal passo di Favogna. Raggiungiamo quindi la chiesetta di sant’Antonio abate, con gli affreschi sulla facciata tra cui il famoso miracolo dell’impiccato, compiuto da San Giacomo.









Cammina e cammina, siamo a Cavareno, poi sfioriamo Sarnonico per poi arrivare a Fondo, col suo orologio ad acqua nella piazza principale e la chiesa col caratteristico campanile a cupola. 









Scendiamo al lago Smeraldo e poi in salita verso Tret, ultimo paese di lingua italiana. Ed eccoci in provincia di Bolzano con Lauregno, San Felice e Senale in cui si parla tedesco e qui ci vergognamo un po’, da italiani, nel leggere le insegne in lingua straniera
















Il cammino non ben segnalato, ci fa perdere l’orientamento, ma vediamo la chiesetta di San Cristoforo, tra San Felice e Senale che ci rincuora e ci ricorda che la meta è prossima.


Ed eccoci davanti al santuario di Nostra Signora nel Bosco (Unsere liebe Frau im Walde), chiesa importante di Senale. 
E il meritato riposo alla Gasthof Zur Sonne.


















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