giovedì 9 novembre 2017

Dentro le Opere di Caravaggio

giovedì 9 novembre 2017 - Sensi e Sensazioni

Brillantemente organizzato dal prof. Pietro Petraroia, al Politecnico di Milano, un incontro molto interessante con Rossella Vodret, curatrice della mostra “Dentro Caravaggio" (Milano, Palazzo Reale), che ha presentato la ricerca scientifica (soprattutto fisico-ottica e chimica) condotta in nove anni su alcune decine di opere del Merisi per migliorarne la comprensione e la lettura storico-critica.

"Sono emerse così - afferma la curatrice - alcune costanti nelle modalità esecutive di Caravaggio, ma sono venuti anche alla luce elementi esecutivi inaspettati e finora del tutto sconosciuti: dagli strati di pittura sono affiorate una serie di immagini nascoste. Inoltre è stato sfatato il mito che Caravaggio non abbia mai disegnato, dacché sono apparsi tratti di disegno sulla preparazione chiara utilizzata nelle opere giovanili".






La diagnostica artistica è un metodo basato su analisi scientifiche, che forniscono informazioni non desumibili ad occhio nudo sulla tecnica esecutiva di un artista, nel nostro caso Caravaggio, che in genere è peculiare come la scrittura o la firma di ognuno di noi.
Gli strumenti delle analisi tecniche utilizzano l’intero spettro di radiazioni elettromagnetiche: sia visibili all’occhio umano (macrofoto, microfoto, foto a luce radente), sia invisibili (raggi X, radiazioni infrarosse e ultraviolette), e metodologie di tipo chimico-fisico per le analisi dei pigmenti.

Le Opere di Caravaggio
Capolavori che hanno rivoluzionato la storia della pittura europea con la loro spietata raffigurazione della realtà. 
Il fondo neutro o scuro che isola i protagonisti, modelli ripresi dalla strada e raffigurati a grandezza “naturale”.
Un nuovo metodo di illuminazione, a fascio bruciante, che illumina solo ciò che il pittore vuole far vedere e niente altro, generando drammatici contrasti chiaroscurali.
Composizioni sempre raffigurate al culmine più drammatico dell’azione.
Dipinte solo le parti in luce o in penombra, mentre sulle parti in ombra e sul fondo non c’è pittura: un’intuizione geniale e un gran risparmio di tempo.

Giuditta e Oloferne
Sacrificio di Isacco
Ecce Homo


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