venerdì 3 luglio 2015

Padrón e Cela

venerdì 3 luglio 2015 - Sensi e Sensazioni

L’ultima tappa, prima di arrivare a Santiago, sul Cammino portoghese, passa per Padrón, una cittadina della Galizia, sull'estuario del rio Ulla, in uno dei fiordi che la collegano all’oceano. 

Nel Medio Evo e ancora oggi, è meta d'obbligo per i pellegrini di Santiago. Un detto popolare recita: “Quen va a Santiago e non a Padrón, o faz romeria o non” (Chi va a Santiago e non a Padrón o fa il pellegrinaggio o non).

Secondo la tradizione è qui che arrivò la barca di pietra che portava il corpo e la testa di San Giacomo decapitato da Erode Agrippa a Gerusalemme nel 44. I due discepoli Teodomiro e Atanasio si sarebbero inoltrati fino all'attuale Santiago dove avrebbero dato sepoltura ai resti di San Giacomo, la cui tomba fu poi dimenticata e riscoperta nell'anno 813 grazie ad una stella che ne avrebbe indicato il luogo in un campo (campus stellae diventato Compostela). La barca sarebbe stata fermata da una grossa pietra (pedron) da cui deriva il nome Padrón.

Padrón fu fondata dai Romani e le diedero il nome Iria Flavia allorché Flavio Vespasiano vi installò i suoi veterani, secondo la consuetudine di congedare i legionari dal servizio militare attribuendo a loro un appezzamento di terreno delle centuriazioni dei territori conquistati.




La città è famosa anche per aver dato il nome a una varietà di piccoli peperoni (pimientos de Padrón) che vengono mangiati fritti come tapas in tutta Spagna.
Chi arriva in Galizia deve assolutamente assaporare il “Pulpo a la gallega” accompagnato da “Pimientos de Padrón”.



Il paese ha dato anche i natali a un grande scrittore: Camilo José Cela (1916-2002) con una visione pessimista della vita e quindi un concetto negativo del mondo. Nelle sue opere domina un tono crudele ed amaro.
Premio Nobel per la letteratura nel 1989, e nel Guinness dei primati per la quantità di onorificenze ricevute.





L’ho conosciuto tramite una sua opera particolare: “Erezioni, introduzioni e molte sensazioni”. 

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