martedì 13 marzo 2012

Lofoten e Stoccafisso

agosto 2010 - Sensi e Sensazioni

Immensi banchi di merluzzi “Skrei” provenienti dalle gelide acque del mar di Barents, si dirigono verso mari più temperati per deporre le uova. Seguendo la Corrente del Golfo, terminano il viaggio nell'ambiente più adatto a riprodursi, lungo le coste della Norvegia, in particolare nelle acque che circondano le isole Lofoten.
Esattamente nel periodo climatico ideale per l'essiccazione, quando il gelo si ritira lasciando il posto al vento, alla pioggia e al sole che hanno il compito di trasformarlo in ottimo stoccafisso.









Dalle antiche tradizioni …..
In tutti i villaggi, c’è il magazzino della lavorazione del pesce dove i marinai scaricano i merluzzi e dopo la selezione, prende il via la lavorazione.
La prima fase passa, quando è possibile, attraverso le piccole e abili mani dei bambini, che recuperano lingue e guance, vere prelibatezze (fritte in pastella).
Si prosegue poi con il taglio delle teste e delle interiora destinate ai più poveri mercati africani.
I pesci, lavati e asciugati, sono legati a coppie per la coda e messi ad essiccare per circa tre mesi su stenditoi di betulla che occupano tutto il paese. Il periodo d’esposizione del merluzzo si chiude da mille anni col solstizio d’estate, e il 24 giugno, il giorno di S. Giovanni, i pescatori accendono grandi fuochi e la tradizione vuole che si cominci a togliere dai tralicci a piramide i merluzzi ormai secchi.
A questo punto sono stivati in costruzioni di legno dove viene suddiviso in 20 diverse classi di qualità e pressato in balle da 25, 45 o 50 kg, secondo i mercati di destinazione, con i nomi suggestivi di Westre, Ragno, Olandese, Bremese, Lub. Le spedizioni iniziano in luglio. In Italia arriva il migliore (3,5 mila tonnellate) insieme al baccalà (7 mila tonnellate importate nel 2005).
Ma il baccalà (quello salato) è un’altra storia.


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