domenica 5 ottobre 2025 - Turchia Gran Tour
Da piazza Sultanhamet ci dirigiamo verso la Moschea del Sultano Ahmet, nota come Moschea Blu per via di poco più di 21.000 piastrelle decorative in ceramica blu turchese che adornano l’interno della cupola e delle pareti, il colore che richiama l’azzurro del cielo.
Ahmet I ordinò di costruire ben 6 minareti, in modo da superare in maestosità la vicina Basilica di Santa Sofia, che dal 1453 divenne anch’essa una moschea dopo la conquista ottomana di Istanbul, ma al tempo questo privilegio era riservato alla sola moschea più sacra, quella di Mecca, suscitando perciò parecchio malumore nel mondo islamico.
Sempre con lo stesso intento il complesso della moschea venne arricchito di altri edifici, alcuni dei quali sono stati demoliti nel XIX secolo, lasciando lo spazio a cortili e giardini.
Lo stile è quello classico ottomano con una grande cupola centrale circondata da quattro semi-cupole più piccole; per costruirla vennero utilizzati fondi pubblici, in quanto Ahmet I non disponeva di un patrimonio considerevole, e fu necessario espropriare e demolire i palazzi di diversi visir, ministri ottomani, facendo lievitare ulteriormente i costi.
La moschea è rimasta chiusa al pubblico per alcuni anni in seguito a massicci lavori di restauro, ancora in corso nelle aree esterne adiacenti; può ospitare fino a 10.000 fedeli, è lunga 73 metri ed ampia 65 metri, con la cupola che raggiunge i 43 metri d’altezza.
Da piazza Sultanhamet ci dirigiamo verso la Moschea del Sultano Ahmet, nota come Moschea Blu per via di poco più di 21.000 piastrelle decorative in ceramica blu turchese che adornano l’interno della cupola e delle pareti, il colore che richiama l’azzurro del cielo.
Ahmet I ordinò di costruire ben 6 minareti, in modo da superare in maestosità la vicina Basilica di Santa Sofia, che dal 1453 divenne anch’essa una moschea dopo la conquista ottomana di Istanbul, ma al tempo questo privilegio era riservato alla sola moschea più sacra, quella di Mecca, suscitando perciò parecchio malumore nel mondo islamico.
Sempre con lo stesso intento il complesso della moschea venne arricchito di altri edifici, alcuni dei quali sono stati demoliti nel XIX secolo, lasciando lo spazio a cortili e giardini.
Lo stile è quello classico ottomano con una grande cupola centrale circondata da quattro semi-cupole più piccole; per costruirla vennero utilizzati fondi pubblici, in quanto Ahmet I non disponeva di un patrimonio considerevole, e fu necessario espropriare e demolire i palazzi di diversi visir, ministri ottomani, facendo lievitare ulteriormente i costi.
La moschea è rimasta chiusa al pubblico per alcuni anni in seguito a massicci lavori di restauro, ancora in corso nelle aree esterne adiacenti; può ospitare fino a 10.000 fedeli, è lunga 73 metri ed ampia 65 metri, con la cupola che raggiunge i 43 metri d’altezza.






















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