sabato 24 maggio 2014

La fragile bellezza di “Nostra Madre Terra”

sabato 24 maggio 2014 - Il mio cammino

Quando cammini per tante ore, ogni giorno e per tanti giorni, quasi solo, sul Sentiero di Santiago, giunge il momento che riesci ad abbandonare il rumore dei tuoi stessi pensieri e attendi che nel silenzio e nella quiete del tuo andare, possa accadere la magia di collegarti con il profondo di te stesso. 

La natura ti viene incontro e ti dà una mano; i tuoi occhi dilatano sull’orizzonte e forse la domanda “chi sono io?”, comincia in qualche modo a trovare piccole risposte.

...Poiché lo spirito supremo della terra non dormirà in pace nel vento sino a quando il bisogno dell’ultimo di voi non sarà appagato”.
Da “il Profeta”, di Kahlil Gibran


da Zaiquiregui a Uterga

da Canas a Ciruena

da Estella a Los Arcos

da Larrasoana a Zariquiegui

da Los Arcos a Sansol

da Santo Domingo a Granon

da Torres del Rio a Viana 
fuori da Belorado

da Puente la Reina a Lorca

da Viana a Logrono


martedì 13 maggio 2014

Sacra e San Michele

martedì 17 luglio 2007 - Sensi e Sensazioni

La Sacra è un complesso architettonico collocato sul monte Pirchiriano, all'imbocco della Val di Susa, nel comune di Sant'Ambrogio di Torino. È il monumento simbolo del Piemonte, fondato tra il 983 e il 987 ed è affidato alla cura dei padri rosminiani.
Si trova al centro di una via di pellegrinaggio di oltre duemila chilometri che unisce Mont-Saint-Michel in Normandia a Monte Sant’Angelo sul Gargano.






Il culto di San Michele
L’angelo Michele ricorre cinque volte nella Sacra Scrittura: in particolare, nel libro di Daniele, di lui si dice essere il capo supremo dell’esercito celeste in difesa dei giudei perseguitati, mentre nel libro dell'’Apocalisse, Michele è il principe degli angeli fedeli a Dio, combatte e scaccia il drago (Satana) e gli angeli ribelli.
San Michele è quindi venerato dalla tradizione cristiana come difensore del popolo cristiano, e, rappresentato come guerriero, è chiamato in difesa contro i nemici della Chiesa. 




sabato 10 maggio 2014

"Un fidanzato per mia moglie" di Davide Marengo

sabato 10 maggio 2014 - Andiamo al Cinema

(Melvin II)  
L’istituzione del matrimonio è in crisi. Ci si sposa poco e quando lo si fa, basta poco perchè la coppia scoppi. La pazienza e l’arte del compromesso sono parole sconosciute alle coppie d’oggi.
La donna oggi sogna la carriera, poi a quarant’anni sente il bisogno di diventare madre, ma avere un compagno è un optional. L’uomo invece spesso non sa chi sia e forma una famiglia solo se costretto.
“Un fidanzato per mia moglie” inizia come una favola quando la giovane coppia Simone (Kessisoglu) e Camilla (Cucciari) decidono di sposarsi. Camilla per amore lascia il suo lavoro in radio e l’amata Sardegna per seguire il marito a Milano. Ma poco dopo nascono subito i problemi. Camilla non si adatta alla vita milanese, non lavora e si rinchiude in casa rivelandosi una donna fastidiosa e con un carattere spigoloso. Simone oppresso e stanco delle “paturnie” della moglie sogna la separazione, ma non ha il coraggio di parlarne alla moglie. Così su consiglio dell’infedele amico Carlo (Abbrescia) decide d’ingaggiare il Falco (Bizzarri), noto play boy specializzato nel sedurre le mogli. Simone, colpito positivamente dal cambiamento di Camilla tornata nel frattempo a lavorare in radio, decide di fermare la seduzione del Falco.
Il film è il remake del film argentino del 2008 “Un novio para mi mujer del 2008”. Pur non essendo una sceneggiatura originale, dimostra un’apprezzabile freschezza narrativa e una discreta vivacità  nei dialoghi.
Il film  piace e diverte soprattutto per la convincente interpretazione di Geppi Cucciari.
L’attrice sarda si conferma  talentuosa e capace di modulare con intelligenza i toni della commedia senza perdere efficacia e incisività nell’interpretazione.
Cucciari è il classico caso di un brava attrice che sotto i riflettori  diventa anche bella  e sensuale.
Il cast maschile fornisce una prestazione dignitosa, ma senza  particolari sussulti creativi. Un po’ più briosa l’interpretazione di Corrado Fortuna.
Divertente il cameo ”audio” di Daria Bignardi, nel ruolo della psicologa.
Marengo si conferma un talentuoso e creativo regista da tenere d’occhio. Esalta le qualità della Cucciari e dando nel complesso un discreto ritmo al film.
Il finale è scontato e prevedibile, ma comunque emotivamente valido grazie alla bravura degli interpreti.
Il film regala due certezze allo spettatore. La prima che ammettere quali cose non ci piacciono è divertente e che soprattutto il matrimonio forse è in declino, ma non l’amore.