domenica 5 agosto 2018 - Ti cuntu la Sicilia
Favignana è l’isola del Tonno e chi ci arriva, non può esimersi dal visitare questo stabilimento, tonnara perfettamente restaurata, un pezzo della storia dell’isola.
Attrezzature, ancore, barche, foto della mattanza, attrezzi e proiezioni di filmati a tema e un esempio prestigioso di archeologia industriale legata ai prodotti della terra e del mare.
Costruito nella seconda metà dell’800 per iniziativa del senatore Ignazio Florio (1838-91), coinvolgeva alcune centinaia di addetti.
“Buttati i pesci dalla barca nell’acqua della spiaggia, vengono immediatamente uncinati in un occhio, legati con corda alla coda, tirati nello sbarcatoio e disposti in tre ordini simmetrici. Appena formata la prima fila, sei operai con un’accetta fanno in un attimo quattro tagli: uno per tagliare la testa, la quale vien subito portata via, due trasversali ed uno longitudinale per estrarre le interiora, le quali da un altro operaio, che accorre istantaneamente con un mastello, vengono portate in apposito locale. Appena sventrato il pesce, vien posto sulle robuste spalle di un uomo, il quale lo trasporta in magazzini dal tetto basso da cui pendono innumerevoli corde, alle quali i tonni vengono appiccati per la coda, perché ne possa colare il sangue per parecchie ore. Una serie di magazzini è destinata al riempimento delle scatole ed alla conservazione dei prodotti”.
Il tonno tagliato a pezzi veniva cotto in 24 grandi caldaie e, successivamente, posto ad asciugare in ceste di ferro collocate in magazzini ben ventilati. In un altro ampio locale si effettuava la lavorazione delle latte.
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