giovedì 2 agosto 2018 - Ti cuntu la Sicilia
Lasciato Monreale in direzione Castellamare del Golfo, siamo al parco archeologico verso il tramonto e ci accampiamo al Segesta Parking dove ceniamo e ci informiamo per il mattino come arrivare all’entrata, tramite navetta disponibile.
Segesta fu una delle principali città degli Elimi, un popolo che proveniva da Troia e raggiunse un ruolo di primo piano nel bacino del Mediterraneo, coinvolgendo, nella sua secolare ostilità con Selinunte, anche Atene e Cartagine.
Famosa per i suoi due monumenti principali, il tempio dorico e il teatro, la città occupava la sommità del Monte Barbaro, con vaste colline destinate alla semina o al pascolo, modesti rilievi animati da pochi alberi e poche costruzioni recenti.
Il tempio costruito a partire dall'ultimo trentennio del V secolo a.C., nonostante gli oltre 2400 anni di vita, continua a meravigliare per l'imponenza, l'eleganza e le proporzioni armoniose.Al di là del fatto che si tratti di un tempio finito o meno, destinato ad un culto greco o indigeno, di certo c'è che è giunto a noi in un ottimo stato di conservazione e, nonostante gli oltre 2400 anni di vita, continua a meravigliare per l'imponenza, l'eleganza e le proporzioni armoniose.
Il teatro, sul punto più alto del monte, costruito alla fine del III sec. a.C. e orientato a nord verso il Golfo di Castellamare, sfrutta come scenografia lo splendido panorama del mare e delle colline a perdita d’occhio. E’ in grado di ospitare 4000 persone e ha un diametro di 63 metri.
Nessun commento:
Posta un commento