lunedì 8 maggio 2017 - Il mio cammino
Sono a Villafranca alle ore 18:30. Il tempo di guardarmi intorno e scegliere l’Hotel San Francesco per le mie abluzioni e poi subito in giro per quella che mi sembra una piacevole cittadina, ricca di storia e monumenti.
I primi abitanti furono i Celti che abitavano il centro di Bergidum che, con l'avvento dei Romani, fu chiamato Bergidum Flavium. Questo villaggio è citato da Antonino nella sua descrizione delle strade preromane della zona.
Nell'alto Medioevo si fa riferimento ad una battaglia nel 791 fra i Musulmani, provenienti dalla Galizia, e forze cristiane guidate dal re Visigoto delle Asturie Bermudo I, che trasmise poi il regno al nipote Alfonso II detto Il Casto.
Una leggenda vede la nascita di Villafranca dovuta a due mandriani che pascolavano le loro bestie nella zona e, volendo cambiare il pascolo, decisero di affidarne la scelta ad una vacca che lasciarono libera di muoversi dove volesse. L'animale si fermò nel posto ove ora sorge Villafranca.
L'origine della città è legata al Camino de Santiago: dopo il rinvenimento del corpo di San Giacomo nell'813 iniziarono i primi pellegrinaggi e sorsero alcuni centri dove i pellegrini potevano riposare ed eventualmente curarsi in caso di malattia. Villafranca fu uno dei primi di questi villaggi, posto all'ingresso della Valle del fiume Valcarce e nei pressi dei guadi e dei ponti sul fiume stesso e sul fiume Burbia.
Nel Codex Calixtinus, Villafranca è indicata come sosta intermedia fra Rabornal e Triacastela.
Dopo una breve visita alle varie chiese, alcune molto interessanti, mi fermo in plaza Mayor per una birra e un’insalatona nel contesto della “movida”.
Enrique Gil y Carrasco, nato a Villafranca del Bierzo nel luglio di 1815 e morto a Berlino nel 1846, è stato uno scrittore e poeta romantico spagnolo.
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