lunedì 22 maggio 2017 - Sensi e Sensazioni
Per chi viene da Montalcino e non si fa impressionare dalle strade delle colline senesi, in un’ora di buona guida, arrivato in quel di Chiusdino, apre il suo bagaglio di meraviglie alla vista di questo sito che comprende, là sul cocuzzolo, la Rotonda di Montesiepi e nella valle, la meravigliosa Abbazia di San Galgano che, vista così, senza tetto, l’accomuni subito a quelle sparse per l’Europa, a ricordare Tintern nel Galles, Cashel in Irlanda e Paimpol nella Bretagna.
Galgano cavaliere, giunse sul colle di Montesiepi, nel 1180, infisse la sua spada in un masso, allo scopo di trasformare l'arma in una croce e convertitosi, dopo una giovinezza disordinata, si ritirò a vita eremitica per darsi alla penitenza, con la stessa intensità con cui si era prima dato alla dissolutezza.
La sua spada arrugginita fa ancora oggi bella mostra di sè, protetta da una teca di plexiglas.
San Galgano è una costruzione unica, ferma in un tempo dell'anima e della fantasia e chiunque vi entri non può evitare di provare un brivido di trasporto in un'altra dimensione.
Nella sua vita Galgano era entrato in contatto con i Cistercensi e furono proprio loro a fondar la prima comunità di monaci che risultava già attiva nel 1201. Alla metà del XIII secolo, l'abbazia era la più potente fondazione cistercense in Toscana. Essa fu inoltre protetta e generosamente beneficiata dagli imperatori Enrico VI, Ottone IV e dallo stesso Federico II, che confermarono sempre i privilegi concessi aggiungendone via via degli altri, ivi compreso il diritto di monetazione.
Che fa la differenza tra le persone, è la loro voglia di conoscere! (Valter)
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