mercoledì 29 giugno 2016 - Il mio Cammino
Si parte tardi, dopo una sapiente colazione. Diamo un ultimo saluto a Deba e alla sua cattedrale e
costeggiando la ferrovia che a sua volta costeggia un pezzo di mare che, come una ferita, taglia il paese in due.
Lasciamo il mare, attraversando un ponte ed è subito salita. Si entra in paesaggi montani: forti sali scendi sino a 500 metri di altitudine e il mare si vede solo da lontano. Il terreno è accidentato e sconnesso ed è molto difficile mantenere l’equilibrio. E’ una tappa immersa nel verde e dall’alto del Kalbario, il panorama conduce ai nostri monti.
Siamo a Markina e ci accoglie il suggestivo eremo esagonale di San Miguel de Arretxinaga, costruito nel XVIII secolo, in pietra grezza. La cupola è a sei nervature, e l'ingresso alla cappella è semplice, architrave e sul suo bordo superiore si trova un piccolo campanile.
Le tre grandi rocce al suo interno sono la cosa più eclatante della cappella. Sono fissate insieme, creando una sorta di piccola cappella e nel centro poggia la statua dell'Arcangelo Michele. Le rocce hanno più di 40 milioni di anni.
Secondo la leggenda popolare, i giovani desiderosi di sposarsi entro un anno devono passare per tre volte sotto le rocce.
Un giro di ispezione per il paese, ci mostra le bellezze caratteristiche di edifici storici e la chiesa di Santa Maria Assunta.
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