giovedì 31 maggio 2018 - Il mio Cammino
Il primo impulso della giornata è guardare dalla finestra della camera cosa ci riserva il cielo. Stamane la temperatura si è stabilizzata sui 14 gradi centigradi e padre pluvio sembra essere clemente anche se non sereno.
Usciamo dal paese percorrendo una passerella in legno che fiancheggia il mare, poi corre parallelamente alla strada asfaltata con un bel ciottolato e una staccionata che protegge il pellegrino errante.
Uno sguardo ad una piccola cappella sul monte, sulla nostra destra e poi di buona lena verso San Esteban de Leces che ci accoglie alle 10.00 con la sua chiesa medievale, ma molto rifatta.
Su e giù per le colline, ci ritroviamo in una zona di Hòrreos asturiani, che un tempo servivano come granai per i prodotti della campagna e ora sono adattati a cantine, garage, ma anche a stendibiancheria.
Incontriamo un gruppo di turisti con tanto di guida, che si soffermano in questa contrada e allora capisco che è una tappa del “tour” per spiegare un po’ la vita tra queste vallate e tra queste vecchie case riattate e fatte rivivere da un bravo pittore di “Street Art”.
Una vignetta, attrae l’ attenzione del gruppo di turisti e mi fa capire che tutto il mondo è paese!
Facciamo qualche chilometro di collina continuamente sorpassandoci col gruppo, sino ad arrivare a rivedere l’oceano e qualche surfista che, nonostante il brutto tempo si è spavaldamente immerso nelle acque che credo gelide! Si procede in saliscendi sempre con l’occhio fisso al mare: ancora Bufones nella roccia e ancora mucche al pascolo, ma la serenità del nostro andare, ci rende molto felici e in pace con noi stessi.
Siamo in prossimità di La Isla e prendiamo una deviazione che ci porta alla Playa. Anche Pier si diletta a fotografare l’approssimarsi della spiaggia, e qui ci fermiamo per riposare, ma anche per scattare qualche posa romantica.
Lasciamo la spiaggia e dopo circa quattro chilometri entriamo in paese, incontrando la Capilla de Nuestra Senora de Loreto, secolo XVII, barocco popolare. Quattro passi per il centro, ci facciamo timbrare la “Compostela” nella chiesa di San Cristobal e poi prendiamo una profonda decisione.
Santiago è ancora lontano, il tempo da due novembre e l’acquerugiola sin qui battente ci induce a prendere l’autobus sino a Gijon, dove arriviamo alle 18:00. Il tempo di prendere camera in un appartamento in centro, doccia e solito giro di ispezione a questa bella città. Oggi abbiamo fatto solo 23,5 chilometri e il mio contatore segna 36.869 passi.
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