martedì 1 maggio 2018 - Andar per Città
Fin dal Medioevo, il centro storico della città ha rappresentato il cuore civile, politico ed economico della comunità, organizzato intorno a questo palazzo, che divide le due grandi piazze delle Erbe e dei Frutti, sedi dei mercati padovani.
L’interno colpisce immediatamente per la vastità del Salone e per l’immenso mondo di immagini che vive sulle pareti (circa 217 metri lineari di affreschi). Realizzati originalmente da Giotto e dai suoi collaboratori (1315-1317), distrutti nell’incendio del 1420, furono poi completati tra il 1425 e il 1440.
Nel 1837 fu collocato il grande cavallo ligneo (su modello del monumento equestre del Gattamelata, in piazza del Santo).
Nell’angolo nord-orientale puoi vedere la “pietra del vituperio”, posizionata nel 1231si dice su richiesta di San Francesco e utilizzata quale berlina per i debitori insolventi, che venivano in “braghe de tela” (camicia e mutande) fatti sedere per tre volte, pronunciando la frase “cedo bonis”.
Il rilievo col sole dorato, sulla parete sud, lascia passare dalla bocca un raggio di sole che, a mezzogiorno, colpisce sul pavimento una lunga asta meridiana graduata, del 1761.
All’angolo sud-orientale, pende dal soffitto un pendolo di Foucault.
La torre degli Anziani (1296) vista da piazza delle Erbe.
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