martedì 30 aprile 2024

Caffè Storici a Trieste

martedì 30 aprile 2024 - Sensi e Sensazioni 

Il rito italiano del caffè è declinato a Trieste in tanti modi. I caffè storici sono il biglietto d’ingresso alla città ed entrando devi far attenzione alle parole che usi nell’ordinare, per non far capire quanto tu sia straniero. “Nero” è il caffè espresso, “Gocciato” per il caffè con poca schiuma, “Capo” per un cappuccino, “Macchia” per un caffè macchiato, declinando poi in “B” il tutto per chiedere i vari tipi in un bicchiere di vetro (nero in b, capo in b, macchia in b) e attenzione però: caffellatte sta per cappuccino, in un crescendo che prevede il viennese (panna e cioccolata, meglio se Peratoner), il Morlacco (crema chantilly, liquore Morlacco, panna montata), il Cannella con panna fresca e cannella e via di golosità.

 

In questi caffè un tempo s’incontravano Saba, Joyce e Svevo e si discuteva di letteratura e politica. 

 

Caffè Tommaseo. Davanti al molo e aperto nel 1825, conserva parte degli stucchi e dell’atmosfera viennese ottocentesca. E stato il primo locale della città a servire il gelato: in una lettera all’amica Nora Baldi, del 1953, Umberto Saba ricorda di avervi mangiato “buonissimi gelati al pistacchio, oggi introvabili, credo, nel vasto mondo”. Italo Svevo scrisse qui e il triestino Claudio Magris ha creato proprio ai tavoli di questo caffè il capolavoro “Danubio”.

La Bomboniera. Pasticceria tipica austro-ungarica risalente al 1836, in stile liberty, rimasta intatta per più di un secolo dove il tempo sembra essersi fermato. Qui si possono gustare dolci tipici triestini della cultura austro-ungarica. 

Caffè degli Specchi. Si trova in Piazza Unità d'Italia, all'interno di Palazzo Stratti. Fondato nel 1839, è l'unico rimasto tra i quattro caffè che un tempo padroneggiavano quella che un tempo si chiamava Piazza Grande. All'interno si respira tutta l'atmosfera dell'Impero Asburgico. Da sempre considerato il salotto di Trieste, fu molto frequentato anche grazie ai concerti che vi si tenevano, diretti dall'esordiente Franz Lehar. Ai suoi tavoli sedevano importanti letterati e protagonisti famosi della nostra storia, come Joyce e Svevo. Nell'Ottocento fu ritrovo degli irredentisti e durante il secondo dopoguerra divenne quartier generale della marina britannica. Fin dai tempi della sua apertura, era tradizione incidere gli avvenimenti storici più importanti su specchi o lastre di vetro. 

Antico Caffè San Marco. Fondato nel 1914, è un luogo intriso di storia e testimone di tutte le grandi vicende del Novecento triestino, italiano ed europeo. Luogo di irredentisti, affrescato magnificamente e dove ascoltando i racconti di Delithanassis e dei suoi preparati camerieri, ci si può perdere nelle mille vicende di questo spazio. 

Caffè Torinese. In Corso Italia, locale storico aperto nel 1919 con l'intervento dell'ebanista Debelli noto per aver arredato le navi passeggeri d’inizio '900 Vulcania e Saturnia. All'interno si possono ancora vedere gli arredi in legno e ottone. A distanza di oltre un secolo il bar Torinese, impreziosito da un originale bancone in stile Liberty, illuminato da uno scenografico lampadario in cristallo, rimane uno dei pochi esempi di locali storici inalterato nel tempo. 


 




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