mercoledì 8 luglio 2020

La Vecia Via della Lana

giovedì 9 luglio – Sensi e Sensazioni

Ne parlano tutti, ma quando si tratta di spiegarne il percorso, sembra che pur avendolo fatto, nessuno sia in grado di riassumerlo per fartelo sognare e percorrere in tranquillità.

È un antico sentiero sulla dorsale dei Lessini che tocca i comuni di Soave, Cazzano, Illasi, Tregnago, Badia Calavena e Selva di Progno ed è un meraviglioso itinerario immerso nel verde delle vigne, degli ulivi, dei ciliegi e dei boschi dell’Alta Lessinia. L’intera via è segnalata da frecce e talvolta con il simbolo bianco e rosso dei sentieri Cai, quindi anche facile da memorizzare e da seguire. Sembra che il percorso sia lungo 48,5 chilometri, ma si sa, in montagna quel che conta sono le ore di cammino.

È stato ed è un lavoro di recupero di vecchi sentieri, mulattiere, percorsi sterrati, per creare una rete in grado di collegare territori molto diversi con l’intento di valorizzare un’antica tradizione e promuovere così un turismo sostenibile.
La Vecia Via della Lana, come è stato ribattezzato il percorso, permette di riscoprire il sentiero che un tempo veniva utilizzato dai pastori e dagli abitanti delle contrade e di questi paesi, per trasportare la lana grezza negli stabilimenti della vicina valle del Chiampo, per poi riportare le matasse alle donne che lavoravano ai ferri. Ma sono anche percorsi per la transumanza delle mandrie, sia verso la montagna per l'alpeggio estivo, sia di ritorno per il pascolo invernale in pianura.

È segnalata da tabelloni blu disseminati sul territorio e, come dicevamo da frecce in legno con la scritta “La Vecia Via della Lana” e dalle famose fasce “bianco-rosse” del Cai.

Questo post vuole ripercorrere, a tratti significativi, la fitta trama dei sentieri della “Via”, per aiutare, stimolare e far conoscere uno dei percorsi più belli della nostra Lessinia.

Da Colognola ai Colli a Illasi - (in costruzione) Nella discesa di via Borgoletto, in località Bocca Scalucce, si lascia la strada che scende verso villa Vanzetti e il cimitero di San Zeno e si gira a destra.

Da Soave a Costeggiola - Lasciata l’auto nel posteggio sotto le mura scaligere. Ci si dirige verso il Santuario della Bassanella, per poi proseguire sulla strada che tocca le località Fontanone, La Carcera e Battocchi. Si arriva sulla provinciale SP37a, per poi perdersi nel pericoloso traffico stradale.


Da Capitel Sant’Anna a Campiano
 
 



Da Campiano a Cazzano di Tramigna


Da Cazzano di Tramigna a Capitel Sant’Anna

I sentieri di San Bortolo
San Bortolo è una frazione di Selva di Progno (Verona), sull'estremità orientale della Lessinia, alle pendici meridionali del Gruppo del Carega e al confine con la provincia di Vicenza. Conta poco meno di 100 abitanti, si trova ad un'altitudine media di 918 m s.l.m. ed è sulla direttrice che porta a Crespadoro (Vicenza), a Giazza e a Campofontana. 
 
Tratto n.8 San Bortolo
Si lascia alle spalle la chiesa parrocchiale di san Bartolomeo Apostolo e il museo dei Trombini per scendere a sinistra, ammirando la piccola chiesetta che si erge in un prato ahimè privato, e con lo sguardo verso la vallata.

 



 

Tratto n. 7-6-5 Contrade Rama, Martelletti, verso Tanara

Sulla strada provinciale Bolca – San Bortolo, di fronte alla deviazione per la Contrada Roncari, si trova la vecchia tabella della “Vecia via della Lana” che porta a “La Busa” e in contrada Rama. In una cornice fantastica, specialmente in questi giorni novembrini, dove la natura sviluppa tutti i suoi colori, il percorso si snoda in discesa, sino ad arrivare ad un bivio. Verso nord incrocia il percorso di San Bortolo, mentre invece procedendo nel bosco e lasciando il tratto di cemento, si arriva alla Contrada Tanara, sbucando nella val d’Illasi in prossimità di Sant’Andrea.

 

 
 

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