mercoledì 28 maggio 2014 - Il mio Cammino
Di solito ci svegliamo verso le otto, ma oggi siamo pigri e ci tocca correre per tentare una colazione raffazzonata ed essere in strada per le 9,30. Il tempo non promette niente di buono, è freddo e indossiamo già i nostri poncho, per non incorrere in sorprese. Nonostante tutto, il nostro buon umore ci accompagna. Subito dopo cinque chilometri siamo a Villatuerta con l’Iglesia de l’Asuncion del XIV sec. Appena fuori dal paese, sulla sinistra incontriamo l’antica Ermita de San Miguel Arcangel del XI sec, molto interessante e in un’atmosfera quasi sacrale e umida. Un’altra ora di strada e siamo alle porte di Estella, graziosa cittadina con un centro storico ricco di palazzi e diverse chiese, tra le quali San Pedro de la Rua con il bellissimo chiostro.
Fuori da Estella, poco prima di arrivare al monastero benedettino di Irache, si può sostare un momento alla famosa Fuente del Vino con due rubinetti: uno per l’acqua e uno per il vino sempre a disposizione gratuita dei pellegrini. Ci ritroviamo senza bicchiere per assaggiare l’offerta, e ci rincamminiamo a labbra secche, unico caso sul percorso. Ci attira invece un fonte di acqua fresca che dopo pochi chilometri incontriamo, prima di arrivare non senza difficoltà a Villamajor de Monjardin. Il paese è proprio sopra un’altura, ma prima una tappa a ripararci dalla pioggia alla Fuente medieval de los Moros, sec. XIII e poi eccoci di fronte alla chiesa di San Andres del sec. XII che domina l’altura.
Altri dodici chilometri ci separano da Los Arcos, di pioggia, vento e paltano, ma decidiamo di affrontarli e ci affidiamo a la buena sorte. Mentre il cielo si fa sempre più cupo e l’assenza di umani sul percorso non è per niente d’auspicio, a testa bassa e incrociando le dita, ci godiamo il silenzio della natura. La tendinite di Paolo, che lo fa rallentare, il mio poncho che si è tutto sbrindellato e non “poncha” più niente e giove pluvio che non di dimostra per niente amico, ci tengono leggermente in apprensione, ma: “non hai voluto la bicicletta? Non puoi nenche pedalare!”.
E finalmente Los Arcos e la fine di una giornata da non ripetere.
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