lunedì 2 giugno 2014 - Il mio Cammino
Finalmente un po’ di sole anche al mattino, usciamo da Belorado e dopo cinque chilometri siamo a Tosantos. A circa un chilometro sulla destra, scavata nella roccia sul fianco del monte, si può ammirare l’Ermita de la Virgen de la Pena del sec, XII.
Dopo più di mezz’ora, tocchiamo il villaggio di Espinosa del Camino, semi-abbandonato con le rovine del Monasterio de San Felices de Oca del IX sec. dove ammagliati da un’insegna di ristorante San Anton Abad, ci facciamo turlupinare con un panino al jamón serrano che non vale i dieci minuti persi ad aspettarlo.
Ci riprendiamo dopo ore dalla digestione e, fortunatamente anche il pensiero segue la strada si sta alzando verso un bosco di quercie e pini, che il tempo tiene e che anche camminare sul terreno molliccio diventa facile.
Arriviamo a Alto de la Predaja, il punto più alto raggiunto, poi si scende fino a San Juan de Ortega.
Grande convento agostiniano e bella chiesa in stile romanico del sec. XII dedicata a San Nicola di Bari. San Juan e discepolo di Santo Domingo della Calzada. San Nicola di Bari secondo la leggenda, salvò San Juan dall’annegamento durante una tempesta al ritorno del pellegrinaggio in Terra Santa.
Da San Juan de Ortega a Atapuerca
Atapuerca è un interessante sito archeologico con lavori di scavo tuttora vivi, e con annesso un piccolo museo. Si ritiene che i reperti dell’Uomo di Atapuerca siano i più antichi ritrovati fino ad oggi in Europa. Atapuerca è gemellato con Fumane.
Troviamo rifugio e accoglienza presso “El Palomar” un albergo gestito da Juanito, un tipo molto particolare, che ci rallegra la cena con uno show improvvisato, coinvolgendo tutte le nazionalità di pellegrini al suo tavolo.
Passi 41.907
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