sabato 16 ottobre 2021 – Sensi e Sensazioni
Tra Arezzo e Sansepolcro esiste un piccolissimo paese di neanche 2000 abitanti nell’alta Valtiberina, molto famoso e noto per custodire una meravigliosa opera di Piero della Francesca.
È uno dei dipinti più importanti del Quattrocento italiano. Per molti aspetti avvolto nel mistero: non ci sono notizie sulla committenza, sulla data di esecuzione, né sul perché a realizzarla fosse stato chiamato Piero della Francesca. L’unico legame tra l’artista e Monterchi è che si trattava del paese natale della madre, Monna Romana. La datazione è incerta, tra il 1450 e il 1475.
Fu dipinta per la chiesa di Santa Maria a Momentana, al confine tra il territorio di Monterchi e di Citerna, che venne demolita nel 1785, ma ne rimase un’aula di 3 metri per quattro dove nella parete di fondo campeggiava il dipinto di Piero.
Nel 1910, il dipinto fu staccato, restaurato e ricollocato nello stesso punto. Nei primi anni Novanta del Novecento, con l’inizio di un’opera di risanamento e restauro, fu spostato nell’ex scuola elementare per diventare Museo a tutt’oggi.
L’opera:
Gli angeli scostano la tenda per mostrarci Maria incinta, allo stesso modo lei scosta in parte le pieghe del vestito per mostrare la gravidanza.
Gli angeli hanno colori incrociati: uno vestito di rosso ha ali e calzari verdi, l’altro, identico nel disegno è vestito di verde con ali e piedi rossi.
La tenda è riccamente tessuta: damasco di seta giallo e rosso ricamato a melagrane.
I capelli di Maria sono biondi, raccolti in trecce minute, legate con delle fasce di tessuto bianco. Il volto è un ovale perfetto.
L’abito ha maniche gonfie che si stringono sulle braccia; lo scollo e la vita stretta che si apre su ampi panneggi secondo quelli delle donne dell’epoca.
La figura fu dipinta in soli sette giorni interamente ad affresco.
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