domenica 19 novembre 2017 - Sensi e Sensazioni
Chi più felice di noi mentre andiamo verso la bellissima città del Palladio con un programma che farebbe invidia a chiunque? La mostra di Van Gogh e la visita al teatro Olimpico, ma soprattutto richieste da una nipote di non ancora dodici anni ad un nonno felice di esaudirle.
Entrati in quel monumento, patrimonio dell’umanità, che è la splendida e suggestiva Basilica, ho visto Letizia impaziente nell’approccio con le opere dell’artista del momento. L’ho vista emozionarsi alle prese con "Il ponte di Langlois", come con "Il vecchio che soffre" e "Paesaggio sotto la pioggia di Auvers", per non parlare, poi, del "Campo di papaveri" e sprizzare felicità come a sentirsi veramente a proprio agio in quella cattedrale dell’arte.
Il suo secondo desiderio era di poter visitare quella meraviglia artistica, che non ha uguali al mondo.
L’Olimpico si ispira dichiaratamente ai teatri romani e il Palladio lo concepì nel 1580, quando aveva 72 anni, ma non riuscirà a vederlo realizzato, nel 1583.
La prima rappresentazione, nel 1585, è l'Edipo Re di Sofocle, e la scenografia riproduce le sette vie di Tebe che si intravedono nelle cinque aperture del proscenio con un raffinato gioco prospettico. L'effetto è così ben riuscito che queste sovrastrutture lignee sono diventate poi parte integrante stabile del teatro.
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