martedì 7 novembre 2017 - Andiamo al Cinema
Dopo la morte bianca in cantiere di un operaio ucraino, c’è la necessità di riportarlo al suo paese d’origine e l’impegno, a malavoglia, di guidare il carro funebre, tocca a Isidoro, Easy per la famiglia, una promessa dell’automobilismo che ha lasciato la carriera per sovrappeso o per troppi ansiolitici ingurgitati.
Le vicissitudini che deve affrontare, il nostro ingenuo protagonista con bara al seguito, sono tante: dogana, bagni chiusi, auto rubata, orientamento perduto, camionista, ospitalità, carretto con cavallo, fiume a cavallo della bara e poi l’arrivo a destinazione.
Piacevoli e sorridenti diverse scene: il maglione col numero 2, le confidenze quasi fraterne tra persone che non capiscono la lingua, il bisogno di relazione profonda: il prete, la ragazzina cinese, la figlia del morto.
Un film surreale di quelli che detesti o te ne innamori. Condotto con delicatezza e ironia. Un grande e bravo Nicola Nocella, da film muto, ma capace di attirare subito simpatia e coinvolgimento.
Una sceneggiatura coraggiosa e delle migliori del cinema italiano di questi tempi. Tutto appare diretto e si intuisce il senso o il non senso del tutto.
Un bel film. Almeno per me!
Nessun commento:
Posta un commento