lunedì 2 aprile 2018 - Sensi e Sensazioni
Cercando di non infilarsi in quelle code eterne che la giornata stupenda, sotto il profilo del tempo, faceva intendere, ci siamo riversati, nella consuetudine della Pasquetta, sulle sponde del lago di Fimon, in provincia di Vicenza, ben conoscendo le strade provinciali e comunali abbastanza scorrevoli.
Il lago di Fimon è un piccolo specchio d'acqua poco profonda, in comune di Arcugnano, unico lago di dimensioni significative dell'intera provincia. La passeggiata del periplo è poco più di 4 chilometri, ma abbastanza per sgranchire le gambe e chiacchierare in compagnia.
A Mossano, l’ottimo agriturismo “Da Sagraro” e lo stupendo panorama con vista della sconfinata pianura, ci ospitano per la pausa pranzo e quindi nel pomeriggio una visita al “Covolo delle Tette” e ad altre grotte appartenenti al sito archeologico più antico del vicentino, dove sono state rinvenute tracce dell'uomo di Neanderthal risalenti ad oltre 200.000 anni fa.
Arrivando in centro al paese e lasciata l’auto, si può camminare su un sentierino che conduce alla Grotta di San Bernardino, che prende il nome dalla frequentazione quattrocentesca del romitorio da parte del Santo da Siena.
Il luogo è davvero affascinante, anche se la grotta è visibile solo esternamente. La natura si è divertita a creare un'incredibile scenografia, una specie di chiesetta sormontata da un torrione calcareo che richiama le architetture sacre gotiche.
I Covoli detti anche “Le prigioni”, sono un suggestivo complesso architettonico che, sfruttando alcune cavità naturali, scavate e modificate, si sono ricavate stanze, scale, porte e finestre, fra cui una splendida loggia a cinque pilastri. Le fonti storiche parlano di questa costruzione fin dal XIV secolo, come di un edificio in disuso di cui non si conosce l'origine.
Dalla chiesa, si scende poi alla Valle dei Mulini, dove fino al secondo dopoguerra erano attivi ben dodici mulini ad acqua. Se ne possono ammirare due con grandi ruote spettacolari di legno. Caratteristica di questi mulini è la capacità di lavorare anche con la pochissima acqua portata dalle canalette, grazie alla grandezza delle ruote e all'alimentazione dall'alto.
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