venerdì 12 gennaio 2018 - Andiamo al Cinema
E’ la storia del dolore di una madre che vuole giustizia per la figlia stuprata e uccisa e che cerca, con tre cartelloni pubblicitari, di scuotere l’opinione pubblica, ma soprattutto la polizia locale e il suo sceriffo, che sembra aver dimenticato il caso, a continuare le ricerche del colpevole.
La location è di un’America intollerante e di mentalità omofoba; una sceneggiatura con un’escalation di violenza alla Tarantino e l’humor nero dei fratelli Coen.
E’ un ottimo film, vincitore già di 4 Golden Globe e del premio miglior sceneggiatura al Festival di Venezia, ma è anche una pellicola triste, irriverente, violenta, volgare soprattutto nel linguaggio anche tra le pareti familiari dell’interprete, ma che cerca alla fine di riscattarsi, mettendo in luce la voglia di redimersi dettata dalla coscienza, che ha il sopravvento sulla volontà di giustizia sommaria.
Un bel trio di interpreti e personaggi principali: Frances McDormand nei panni di un’eroina stramba e arrabbiata con tutti; lo sceriffo Harrelson, malato terminale che pone fine alla sua vita col suicidio e Sam Rockwell in quella di un poliziotto razzista e mammone, ma che alla fine si riscatta e diventa complice e amico della protagonista.
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