mercoledì 3 gennaio 2018 - Andiamo al Cinema
Un regista che da solo è un richiamo al cinema. Un film di primi piani e sguardi intensi, di immagini, sensazioni, stati d'animo, una storia che presenta una conclusione difficile da spiegare razionalmente. e lascia spazio alla fantasia dello spettatore.
Comunque un buon Ozpetek, forse non proprio il migliore, ma che ci presenta Napoli città, come vera protagonista: si gira per la metropolitana, i laboratori, le gallerie, le botteghe, i vicoli dei Quartieri Spagnoli e poi tra i personaggi, il linguaggio, i misteri, le tradizioni, il folclore.
Ed è l’occhio il leit-motiv del film: quello delle scale, della bambina che assiste all’omicidio/suicidio, quelli estirpati al partner di una notte; al regalo simbolo di un passato doloroso, quelli appannati di chi vede ciò che non c’è, quelli spenti di chi cammina per la strada senza vedere.
Un cast di comprimari veramente interessante e una serie infinita di volti straordinari, normali e grotteschi. Un’ottima Giovanna Mezzogiorno in scene anche difficili e calde.
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