mercoledì 6 novembre 2013
Quando varcammo la porta del refettorio, già la nostra “fama” era arrivata non so come alle sottili orecchie della missione e il nome di Paul si era levato come un grido di speranza.
Sorpresi da quell’urlo, nel frastuono dei piatti che andavano e venivano, ma facile da individuare, ci trovammo il titolare di quella voce, aggrappato alle nostre gambe, come piccolo vecchio amico di un tempo ritrovato. Capimmo subito che quell’affetto nei nostri confronti era “interessato”, non appena ci sorrise mettendo in evidenza gli incisivi 11 e 21 (codice dentistico), reduci da un grosso trauma. Era caduto di faccia sul poco cemento che si incontra a quelle latitudini e il dramma era serio.
Detto, fatto! Il giorno dopo era nostro ospite paziente e Paolo riusciva, con i pochi mezzi a disposizione, a regalargli nuovamente un sorriso smagliante e il rispetto dei suoi coetanei.
Da quel giorno, bastava solo transitare nei paraggi, per sentire gridare i nostri nomi con un tono di gratitudine e affetto indimenticabili.
Ciao Ayubu che la vita possa regalarti e conservarti sempre quel tuo sorriso nuovamente ritrovato.
Ciao Ayubu che la vita possa regalarti e conservarti sempre quel tuo sorriso nuovamente ritrovato.
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