1 maggio 2013 - La rivelazione Amhara
Non si può parlare di Lalibela senza che la sua spiritualità e persino i toponimi: Tomba di Adamo, Giordano, Calvario, non evochino Gerusalemme.
Le chiese risalgono al regno di re Lalibela, XII° o XIII° secolo e la leggenda narra che, avvelenato dal fratellastro, il re, in coma, fu chiamato in paradiso, dove Dio gli ordinò di tornare in Etiopia e di ricreare laggiù la città santa. Non si sa il tempo impiegato per costruire le 11 chiese rupestri, ma certamente rappresentano una tradizione squisita di architettura etiopica.
Al di fuori dei luoghi di contemplazione e preghiera, girando tra le vie e le capanne, gli abitanti, le loro attività, i ragazzini, i loro giochi, le donne e i loro mestieri, attirano l’attenzione, ti calano in un passato lontano, desueto, ma nostalgico e molto appassionante.
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