mercoledì 19 ottobre 2016 - Sensi e Sensazioni
Mentre l’accompagno a Ferrara, siamo solo noi due in auto; nel silenzio, mi sembra di sentire il suo cuore martellare a ritmo del motore e la vedo pallida, quasi in catalessi. Sono preoccupato, ma cerco di non dirmelo.
Le 11:30 e il programma, per la verità rispettato al minuto, prevede la sua chiamata in aula fra un’ora. Un tempo lunghissimo all’insegna di mille frasi scontate che fanno da corollario alla bella sede universitaria che meriterebbe più attenzione, se non fosse per la funzione di sala d’attesa del destino di sessantasei ragazzi e relativi parenti e amici.
Si entra e dieci cattedrattici a semicerchio incutono il giusto timore. Sono nei panni sudati di Valeria e non sono a mio agio, ma ad un tratto si verifica la metamorfosi.
Cinque minuti di trattazione dell’argomento che termina con i ringraziamenti a tutti i professori, per vedere Valeria sicura di sè nell’esposizione, le lacrime dei parenti più stretti, il sorriso degli amici e del suo relatore e l’applauso di tutta la sala che accompagna l’espressione di gioia stampata sul suo volto.
Quattro generazioni in attesa |
Si entra e dieci cattedrattici a semicerchio incutono il giusto timore. Sono nei panni sudati di Valeria e non sono a mio agio, ma ad un tratto si verifica la metamorfosi.
E’ una Valeria diversa quella che riceve la stretta di mano del rettore e poi via via di tutti gli altri.
Una strana e nuova luce nei suoi occhi, forse la consapevolezza di un importante traguardo raggiunto.
con il Relatore |
con le nipoti |
con nonna |
gli amici |
con gli amici |
Buona vita e felice futuro, orgoglio del tuo papi.
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