martedì 6 ottobre 2015 - Sensi e Sensazioni
Questo capolavoro si può ammirare sulla facciata della Basilica che è anche il muro che delimita l’atrio (esonartece) sull’ingresso principale della chiesa.
I personaggi si dispongono, con atteggiamento solenne e maestoso sotto un’architettura sorretta da colonnine. Al centro è posta la Vergine con il Bambino, inserito all’interno di una mandorla luminosa. Si affiancano, a sinistra, san Paolo, con il libro in mano e, a destra, san Pietro, forse con le chiavi, mentre alle estremità, due sante introducono, stendendo le mani e abbracciandoli, due personaggi maschili contraddistinti dal nimbo quadrato e nell’atto di offrire un volume, riccamente ornato. Una terza figura maschile, dotata nuovamente di aureola quadra, è inginocchiata ai piedi della Madonna, con il viso rivolto verso l’osservatore.
L’epigrafe irrimediabilmente perduta, lascia alcune porzioni superstiti che permettono tuttavia di riconoscere i personaggi: sulla sinistra l’arcipresbitero Teodoro e il presbitero Giorgio, da ritenersi i committenti dell’opera; le due figure di sante potrebbero essere Sabina, titolare della basilica e Serafia, l’ancella che l’avrebbe avvicinata al cristianesimo, subendo il martirio poco prima di lei.
Più arduo diventa determinare l’identità dell’uomo a destra, anche se quel che resta dell’iscrizione sul bordo superiore, fa emergere la possibilità che si tratti del papa regnante.
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