venerdi 15 novembre 2013 - Caribuni Mlali
Zanzibar e la Tanzanìa (un tempo Tanganica) si unirono solo nel 1964, dopo la rivoluzione. In precedenza, Zanzibar fu un sultanato, poi un protettorato britannico e infine, una monarchia costituzionale. A causa dell'influenza congiunta delle culture arabe, persiane e bantu è uno dei luoghi più rappresentativi della cultura swahili, la cui lingua fu a lungo quella predominante negli scambi commerciali fra Asia e Africa. Fu anche un luogo centrale del commercio di schiavi a est dell'Africa, nonché della via delle spezie, e ancora oggi una parte significativa della sua economia si basa sulla produzione di chiodi di garofano, noce moscata, cannella, pepe e zenzero. La popolazione è di fede musulmana, al contrario dei tanzaniani in preponderanza cattolici.
Stone Town è la parte vecchia della capitale. Si trova sulla costa occidentale di Unguja, l'isola principale dell'arcipelago. E’ una città storica e la sua architettura, riflette una molteplicità di influenze: vi si ritrovano infatti elementi moreschi, arabi, persiani, indiani ed europei. Per questo, la città è stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
E’ una città carismatica, esotica, affascinante e decadente. Deve essere assaporata lentamente, girovagando per le sue viuzze, contemplando le diversità architettoniche che la compongono e integrandosi il più possibile con la popolazione, magari cenando con loro sulla piazza principale che si affaccia sul lungomare. Il tramonto è un attimo da cercare e da godere in tutti i suoi colori.
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