sabato 6 marzo 2015 - Andiamo al Cinema
Se sei un cinefilo devi ammettere che questo film è un capolavoro: per l’analisi della società israeliana, nella fattispecie dello scontro tra la volontà umana con la legge rabbinica che concede al maschio, e solo a lui, il diritto di annullamento del matrimonio e per la precaria condizione femminile in quel paese.
Per chi pensa invece ai film come fonte di svago e di piacere, credo venga assalito da un’angoscia che lo perseguiterà sino alla fine.
La tensione di questo processo per il divorzio, problema serio e doloroso per tutti, ma di “facile” risoluzione nel nostro mondo laico, diventa insormontabile, appena ricade nell’ambito di certe interpretazioni religiose.
Ottimi gli attori, la regia, le inquadrature dal basso e i primi piani che completano l’ansia e lo sconforto della trama.
Due ore di film lunghe cinque anni di vita, che ti fanno tirare un sospiro all’accensione delle luci in sala.
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