venerdì 25 marzo 2016 - Sensi e Sensazioni
Ci sono moltissime motivazioni, anche più importanti, per visitare Berlino in questi mesi. Ma una delle tante, per cui vale davvero la pena, è la splendida mostra di Jackson Pollock: “Murale. Energia resa visibile”, alla Deutsche Bank Kunsthalle, dove si può ammirare una delle opere più potenti dell'arte contemporanea del '900 che sta facendo il giro del mondo.
Pollock nasce nel 1912 e le sue influenze d’infanzia, legate alla spiritualità, lo spingono a interessarsi a un’arte libera e ricca di riferimenti filosofici, quella astratta.
Un giorno del 1943 Peggy Guggenheim, la regina del collezionismo, gli commissionò un dipinto per il proprio salotto: un murale di sei metri di lunghezza e due e mezzo di altezza. Un capolavoro assoluto, che molti storici dell’arte individuano nella causa scatenante la nascita del dripping.
Negli Anni 50 arriva il grande successo internazionale, con la partecipazione alla Biennale di Venezia e a esposizioni nelle capitali di mezzo mondo. Ma il trionfo di popolarità, non è motivo di serenità: la sua dipendenza dall’alcol è sempre più forte e l’11 agosto del 1956, completamente ubriaco, si uccide schiantandosi con la sua auto, a pochi chilometri da casa.
Pollock è considerato uno degli artisti più significativi del ‘900 e la sua influenza non si è limitata al mondo dell’arte, ma ha avuto strascichi nei più disparati ambiti della cultura contemporanea.
Chitarra "J.Pollock" Waterstones - Nashville |
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