lunedì 21 aprile 2014 - Sensi e Sensazioni
Poco meno di seimilacinquecento anime compongono il nucleo di Ostellato a circa trenta chilometri da Ferrara e ad altrettanti dal mare. Pochi si accorgerebbero di questo paese se non fosse per una piccola sua frazione, San Vito appunto, che custodisce una delle tante meravigliose Pievi della nostra povera, ma sempre affascinante Italia.
La chiesa di San Vito è stata riportata al suo autentico e primitivo splendore, quello di pieve romanica, con un delicato restauro che ha riscoperto la sua origine.
Costruita nel 1027, come cita un’antica lapide del XVII secolo, visibile nel muro interno della chiesa, venne nel 1686 successivamente "invertita” come orientamento, lasciando sul lato strada il suo retro.
Il fatto che si trovi a pochi chilometri dall’Abbazia di Pomposa può rivelare una sua piccola identità. Poteva infatti fungere da luogo sacro di preparazione per i pellegrini, prima di raggiungere il giorno seguente la Grande Abbazia.
La piccola chiesetta romanica comunica un assoluto senso di pace. I rumori quotidiani svaniscono non appena toccano l'entrata della pieve.
L’interno è a tre navate e tre absidi con una cripta seminterrata che rialza la zona del presbiterio. Per l’epoca doveva essere una chiesa molto importante per la sua complessità architettonica.
L'abside è decorata con affreschi. Una cornice di colombe e vegetali a ornarne il perimetro, mentre sul soffitto, la figura di Cristo benedicente attorniato da due figure angeliche. Nella fascia sottostante, le figure degli Evangelisti a grandezza naturale.
Nessun commento:
Posta un commento