domenica 6 ottobre 2013 2013 - Sensi e Sensazioni
"L'Eroica" nasce per amore verso quel ciclismo che fece scrivere un bel po’ di storia e tanta letteratura italiana, con l’intento di ricercare le radici di uno sport bellissimo e con una grande anima popolare, nonché per riscoprire la bellezza della fatica, il gusto dell’impresa e per la salvaguardia del patrimonio di strade bianche della Toscana.
Quelli di noi
Quelli che, si alzano alle otto per non disturbare quelli che si alzano alle cinque.
Quelli che, sarebbe bello immortalare la partenza, ma forse scattiamo belle foto anche sul percorso.
Quelli che, certo che potevamo accompagnare Paolo alla partenza, passami una brioche.
Quelli che, con una giornata così, un’ora fa si potevano fare foto meravigliose, passami un’altra brioche.
Quelli che, ansimano sotto il sole e la fatica, nel veder passare gli altri in bicicletta.
Quelli che, guarda quello, se ce la fa lui allora non è così difficile.
Quelli che, senz’altro l’anno venturo ci sarò anch’io.
Quelli che, fanno il tifo per Paolo che si scatena sulle pedivelle.
L’Eroico
Almeno uno di noi a rappresentarci.
E la sua faccia, all’arrivo, dopo dieci ore, è tutti noi.
Alla sera a cena, avevamo fatto la nostra parte con Pici, Cinghiale e Chianti, ma Lui, davanti a fagioli e acqua, ci stava lanciando un messaggio che fingevamo di non recepire.
L’emozione di una notte quasi insonne, di una sveglia alle cinque, del salire in bici per dieci chilometri al buio, su strade impervie per arrivare alla partenza. L’emozione delle sensazioni mistiche tra le fiaccole nella penombra del castello di Brolio, dell’attenzione al traffico di auto che ti sfiorano e il cuore che pompa più del dovuto. L’emozione di discese ardite e di risalite su strade bianche e sassose, della voglia di riempirsi l’anima e gli occhi con visioni incantevoli di paesaggi che ti scorrono ai lati. L’emozione del respirare il profumo inebriante di olivi e vigne e godere dei colori di quelle terre a volte lunari, con la mente che cerca di staccarsi dai problemi quotidiani e il bisogno di essere attenta e sveglia sul percorso, per non trovarsi a terra e chiudere quei momenti palpitanti. L’emozione dell’allegria dei ristori e dell’abbuffarsi di ribollita. L’emozione di condividere l’ultimo tubolare dopo l’ennesima foratura o di ammirare il capolavoro di una bici che sa d’antan più della tua. L'emozione dell’adrenalina allo stato puro e di un sogno da sempre inseguito che per un giorno diventa realtà.
Nessun commento:
Posta un commento