venerdì 22 novembre 2024

Circuito Selva di Progno-San Bortolo delle Montagne

venerdì 22 novembre 2024 – Il mio Cammino 

Giornata splendida nonostante l’autunno inoltrato! 

Partenza da Caldiero ore 11:15 e parcheggio auto a Selva di Progno.

Breve tratto su via Piave e poi a Dx in fianco alla chiesa parrocchiale per salire il sentiero 291 che ci porta in quota alla Contrada Piazzoli. Prendiamo a Sx, attraversiamo il torrente Valle Frighi e sempre salendo faticosamente, ci ritroviamo a Brea. 

Sempre diritto sino a Malga Ramponi, per arrivare sulla strada presso località Ambrosi. Vista l’ora ci affidiamo all’asfalto della SP17, sino a imboccare il sentiero della Strada vicinale dei Roncari, per una deviazione che finisce ancora sulla provinciale 17 che porta a San Bortolo. Breve sosta alla trattoria Il ReMilla, per un panino col salame e brulè e poi scendiamo rifocillati verso Sant’Andrea. 

Al cimitero deviamo a Dx sulla ciclabile Val d’Illasi, che attraversa il torrente Tanara e porta direttamente a Selva di Progno in via Piave e quindi alla nostra auto.

Chilometri 14,06, ore 3,5, altitudine massima 1.064 metri.




 

 

 

sabato 16 novembre 2024

Terribilis est locus iste - Belfiore

sabato 16 novembre 2024 – Sensi e Sensazioni 

La chiesa parrocchiale di Belfiore, dedicata alla Natività di Nostro Signor Gesù Cristo fu eretta nel 1947 per volere di Mons. Luigi Bosio, che ne curò la struttura e la disposizione interna in ogni particolare. 

In stile romanico-basilicale moderno fu progettata nel 1941 dall’arch. Domenico Rupolo, che ne seguì la costruzione fino al 1945, anno della sua morte. L’opera fu portata successivamente a termine dall’arch. Franco Spelta.

L'apparente stranezza della presenza, sul pavimento, di una frase che sembra suonare erroneamente come un ammonimento (questo luogo è terribile), può produrre molte ipotesi ed elucubrazioni circa possibili significati arcani ed esoterici. Ma il termine latino "terribilis", ha il significato di "cosa che incute rispetto", si può pertanto benissimo tradurre con "questo luogo incute rispetto" o "timore reverenziale".

La frase, tratta dall'Antico Testamento (Genesi, 28; 17), dove si racconta come Giacobbe, fermatosi per riposare nella città di Beth-El (Casa di El o Casa di Dio), ebbe in sogno la visione di una scala che saliva dalla terra al cielo. Al risveglio eresse in quel luogo una stele che consacrò con queste parole: "Terribilis est locus iste! Haec domus Dei est et porta coeli" (Questo è un luogo che incute rispetto! Questa è la casa di Dio e la porta del Cielo).

Resta da accettare la curiosità dell’inclusione e comunque di chi ha voluto una frase così sibillina per l’impatto di una popolazione prettamente agricola, alla sua lettura! 

Se qualcuno vuole invece approfondire e curiosare sulla frase, lo consiglio di concentrarsi su Rennes le Chateau, un piccolo paese della Linguadoca, salito da decenni alla ribalta e che ha dato origine a una pletora di libri, romanzi, trasmissioni televisive e addirittura films sulla misteriosa frase.








Sant’Ambrogio Vescovo e Dottore - Tombazosana

sabato 16 novembre 2024 - Sensi e Sensazioni 

La pieve di S. Ambrogio in Tombazosana fu edificata in epoca longobarda, probabilmente nel corso del VII sec. Nel 1145 Papa Eugenio III ricorda: “Plebem Tumbae cum capellis et decimis et curte eceterisque suis pretinenciis”. Nel 1863 l’antica pieve, situata in località Tomba Vecchia, fu demolita. Tra il 1874 e il 1867 fu edificata l’attuale chiesa parrocchiale. 

L’edificio si presenta con facciata a capanna e torre campanaria addossata al fianco occidentale del presbiterio. Impianto planimetrico a unica aula articolata in tre navate suddivise da due file di due pilastri.

All'interno: l’altare della Deposizione, sul lato occidentale, e l’altare della Madonna, sul lato opposto; Il tutto è caratterizzato da un’equilibrata composizione architettonica e decorativa con elementi lessicali neogotici; il presbiterio è pavimentato in lastre di pietra bianca. 


 

giovedì 14 novembre 2024

Valter e L'EXTRA dal 2023

 martedì 14 marzo 2023 - Articoli per Riviste

Da ottobre 2017 era nata una collaborazione con “L’EXTRA, il giornale di Caldiero”, a tiratura mensile di 4.000 copie. Ringrazio Gianluigi Rossi che mi diede l’opportunità di una pagina, per condividere con i suoi lettori le mie sensazioni nella rubrica “Appunti di viaggio”. 
 
Dopo aver concluso questo ciclo di oltre 5 anni, ringrazio tutti i nostri lettori e le numerose persone che mi hanno fatto sentire "importante" e salire la voglia di continuare...

Comincia quindi una nuova avventura con il n° 59 di gennaio 2023:
L'EXTRA - dicembre 2024

L'EXTRA - novembre 2024

L'EXTRA - ottobre 2024

L'EXTRA - settembre 2024

L'EXTRA - agosto 2024

L'EXTRA - luglio 2024

L'EXTRA - giugno 2024

L'EXTRA - maggio 2024

L'EXTRA - aprile 2024

L'EXTRA - marzo 2024

L'EXTRA - febbraio 2024

L'EXTRA - gennaio 2024

L'EXTRA - dicembre 2023

L'EXTRA - novembre 2023

L'EXTRA - ottobre 2023

L'EXTRA - settembre 2023

L'EXTRA - agosto 2023

L'EXTRA - luglio 2023

L'EXTRA - giugno 2023

L'EXTRA - maggio 2023

L'EXTRA - aprile 2023

L'EXTRA - marzo 2023
 
L'EXTRA - febbraio 2023

L'EXTRA - gennaio 2023


lunedì 11 novembre 2024

L’Oca di San Martino

lunedì 11 novembre 2024 - Sensi e Sensazioni 

 

“Chi no magna oca a San Martin no’l fa el beco de un quatrin”. Mangiare l’oca nel giorno dedicato a San Martino è una tradizione che affonda le proprie origini nei secoli. 

 

L’11 novembre entrò a far parte delle feste cristiane proprio grazie a San Martino che fu da sempre collegato alle oche. Si narra infatti che, quando Martino viene acclamato dal popolo come vescovo della città di Tours in Francia, l’umile prete, che voleva rimanere semplice monaco, si nascose in una casupola di campagna. A smascherarlo però fu lo starnazzare delle oche che scorrazzavano per l’aia e quindi il chierico, scoperto dai paesani, fu costretto ad accettare l’incarico. 

 

Proprio la sua vita, tra le campagne e i ceti più poveri, è legata a riti e usanze della tradizione contadina. Il giorno 11, conosciuto come estate di San Martino, l’autunno si fa più mite e non è raro incontrare giornate molto soleggiate. 

 

Cade inoltre proprio in un periodo di grande fermento per il mondo agricolo: nei vigneti si aprono le botti per i primi assaggi del vino “novello”; era pratica comune rinnovare i contratti agricoli e si tenevano le fiere di bestiame. 

 

In questo giorno, per tradizione, bisognava quindi festeggiare e cibarsi dell’oca, piatto tipicamente veneto. 




mercoledì 6 novembre 2024

Sacrario militare del Pasubio

mercoledì 6 novembre 2024 - Sensi e Sensazioni 

Noto anche come sacello-ossario del Pasubio è un monumento ai corpi di 5.146 soldati italiani e 40 austro-ungarici, caduti nella prima guerra mondiale, sul monte Pasubio. 

Si trova sul colle Bellavista, che domina la Val Leogra, proprio sotto il monte Cornetto, a circa 2 chilometri da Pian delle Fugazze.

È una possente costruzione progettata da Ferruccio Chemello e decorata da Tito Chini e Umberto Bellotto che assomiglia a un faro, alto 35 metri, con lanterna luminosa sulla sua sommità.

È costituito da due parti: l'ossario e il sacello. L'ossario, ricavato nel basamento della torre, comprende una cripta centrale e due gallerie concentriche che raccolgono i resti di 70 decorati al valore militare e la salma del generale Guglielmo Pecori Giraldi, comandante della 1ª Armata.

Un'ampia gradinata conduce a una terrazza con balaustra che circonda la torre e uno stupendo panorama di tutta la vallata sottostante. 

La “Fondazione 3 Novembre 1918”, eresse quest’opera, inaugurata il 29 agosto 1926 alla presenza del re.

L’epigrafe murata a mezzogiorno recita: “La Prima Armata / infranto due volte / l’orgoglio nemico / balzò / dal Pasubio al Brennero / assicurando all’Italia / i suoi termini sacri”.

Lì vicino è presente anche un piccolo museo dedicato alla prima guerra mondiale.  

Il sacrario del Pasubio, insieme a quelli di Tonezza del Cimone, del monte Grappa e di Asiago compare nello stemma della provincia di Vicenza.