venerdì 27 gennaio 2017 - Sensi e Sensazioni
Il piacere di visitare un museo o una mostra e soffermarsi davanti ad un quadro è direttamente o inversamente proporzionale a quanto la propria mente riesce ad associare a quell’immagine o a quanto accade nel proprio cervello, mentre si guarda quel dipinto.
Ero a Madrid, nel museo Thyssen-Bornemisza, davanti al capolavoro di Delacroix: “Il duca d’Orleans mostra una delle sue amanti” e non riuscivo a trarre una conclusione sulle motivazioni che avevano indotto un grande artista a fissare sulla tela, una “scena di comportamento” assai discutibile, per quanto riguarda Luigi I duca d'Orleans.
La visione evoluzionistica del comportamento umano potrebbe trovare un’analogia evidente con quanto i nostri giovani pubblicano sul web o su facebook, per arrivare alla semplice conclusione che “Nihil sub sole novum” passo biblico dell’Ecclesiaste che è e rimarrà sempre attuale.
Delacroix
Eugène (1798-1863), artista e pittore francese, considerato il principale esponente del movimento romantico del suo paese.
Del 1830 è l'opera sua più celebre: “La libertà che guida il popolo”, tutt'oggi considerata uno dei massimi capolavori del Romanticismo, nata per esaltare la lotta per la libertà del popolo di Parigi, insorto proprio in quell'anno per ribellarsi contro la volontà autoritaria di Carlo X, in tre giornate passate alla storia come les trois glorieuses.
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