venerdì 16 gennaio 2015 - Good Morning Caldiero
Forse qualcuno di non troppo labile memoria si ricorderà quando nell’aprile 2009 la fallimentare, ma geniale lista civica “Lo Sperone”, proponeva con lungimiranza “la fusione dei comuni di Caldiero e Colognola” per una serie di motivazioni che si potevano riassumere in: più risorse per uno sviluppo economico e sociale di un grande paese.
Era bastato poco tempo, e soprattutto la disponibilità dei dipendenti comunali, per redigere un dossier tecnico a supporto dell’idea. Costo: zero, solo buona volontà!
E tanti si ricorderanno le difficoltà incontrate, soprattutto campanilistiche, per indire il referendum popolare e avere l’opinione delle due popolazioni.
Ma “tempo e paia” maturano le idee e, a distanza di quasi sei anni, ecco la corsa all’eldorado: Fusioni a non finire, su tutto il territorio veronese.
Dalle nostre parti, ben quattro comuni (Caldiero, Colognola, Belfiore e Illasi) approvano una delibera per redigere lo studio di fattibilità alla fusione.
La Regione mette a disposizione un fondo di 100mila euro e subito 20mila per un incarico specifico al “tecnico di turno”.
“Lo facciamo per non sovraccaricare i nostri uffici comunali”, è la giustificazione, forse non pensando che, per presentare quei dati considerati indispensabili al referendum, ci si dovrà assolutamente rivolgere agli uffici comunali.
Comunque tranquilli. Il campanilismo e l’attaccamento alla poltrona sono difficili da contrastare anche con apprezzabili e importanti opportunità.
Si spenderanno ancora soldi pubblici (nostri) per poi demandare a un futuro più opportuno la difficile soluzione.
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