sabato 18 gennaio 2024 - Sensi e Sensazioni
Come una Venezia in miniatura, Chioggia è sempre affascinante. E ogni tanto, è d’obbligo farle visita per scoprire sempre qualcosa di nuovo e interessante.
Oggi siamo ancora davanti alla Chiesa dei santi apostoli Pietro e Paolo, edificata nel 1431, chiude il rettangolo dell'ampia piazza del Duomo, con a sud la cattedrale di Santa Maria Assunta (1624-74), a nord la chiesetta gotica di San Martino Vescovo (1394-95), a ovest il campanile del Duomo (1347-48).
L’edificio gotico imita strutturalmente la vicina chiesa di San Martino. All’interno, il coro conserva un grande crocifisso tardo rinascimentale.
Qui pende un nuovo dipinto del pittore Amedeo Signoretto che raffigura una famiglia giovane in fuga dalla guerra. Il papà stringe fra le braccia un bimbo insanguinato, avvolto in un drappo: in evidenza una manina penzoloni che dichiara la tragedia. Il volto dei due genitori fuggiaschi impietrito, lo sguardo atterrito, un cuore ferito. Il titolo dell’opera “Perché?” invita a riflettere e sembra gridare la grande impotenza del momento.
Lo sguardo di un passante sullo sfondo potrebbe essere quello della persona assillata dei tanti perché, che continuano ad attraversare anche la nostra vita, man mano che si assommano le notizie dal fronte ucraino: fronte ora imbiancato di neve, che copre un suolo arrossato di sangue.
Perché costretti a fuggire? Perché tanto orrore e tanta crudeltà? Perché il fetore della guerra continua a perseguitare? Perché la morte di un bimbo innocente dopo tanti altri innocenti colpiti a morte? Perché vivere, se qui non è vita, ma morte? Perché una divisa militare pretende di legittimare l’uso di armi per lo sterminio di altri esseri umani? Perché un pedaggio di sofferenza così vasto, mentre è così angusto l’angolo dove respirare in pace? Ma perché la pace è così faticosa? Perché?
Questa tela emblematica offre l’occasione di riflettere e probabilmente di girare gli occhi e cuore dei visitatori anche verso il Cristo crocifisso, sintesi di tutte le vittime e dei martiri della storia, invocato da noi cristiani come il “Principe di pace” e figura esemplare di perdono.